Accesso:
Accesso: il settore si trova alle spalle del parcheggio di Striature Nere, tra le più famose e rappresenttive falesie della Val di Susa, a Foresto (frazione di Bussoleno) al fondo di via San Rocco.
Dal parcheggio si procede in leggera salita per una strada sterrata privata, in direzione dell’orrido, ed in breve si raggiunge un grande anfiteatro di roccia che un tempo fu una cava.
2 minuti dall’auto.
Note tecniche:
Le due fessure, benchè non lunghissime, sono abbastanza uniche, essendo due fessure quasi perfette su calcare.
Descrizione itinerari.
da SX verso DX
(Esposizione: E)
1 – La storia.
Descrizione: dopo la prima fascia un po’ rotta la fessura inizia subito con un bel passo tecnico. Quasi tutti gli incastri sono di dita, anche se in alcuni punti c’è posto per incastrare la mano.
Top rope: Si. Volendo si aggira a piedi l’intero settore e si raggiungono entrambe le soste utilizzando uno spit di servisio. Fare cmq attenzione che non vi sia nessuno alla base delle linee, dato che calandosi è quasi impossibile non far cadere qualche sasso.
Difficoltà: 6C+
Proteggibilità: R1
Lunghezza: 16m
Materiale consigliato: una serie dallo #0.4 allo #0.75 raddoppiando sia lo #0.4 che lo #0.5.
2 – La rinascita.
Descrizione: più semplice della sua sorella per il semplice fatto che sulla parte destra si può sfruttare un ampio diedro, viceversa la difficoltà sarebbe molto simile anche se di diversa larghezza.
Top rope: Si, come per “La storia”.
Difficoltà: 6A+
Proteggibilità: R1
Lunghezza: 16m
Materiale consigliato: dallo #0.3 al #3
(N = Nord, S = Sud, O = Ovest, E = Est)
Annotazioni:
Va sempre ricordato che l’arrampicata è uno sport pericoloso. E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà le vie, valutare con occhio critico come e dove proteggersi, ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
Cenni storici ed altre info:
Entrambe le fessure furono scalate e liberate nel 1978 da Franco Salino e Marco Bernardi, due dei nomi più rappresentativi dell’arrampicata valsusina.